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La sindrome premestruale vocale

Le correlazioni tra apparato vocale e genitale mi appassionano tantissimo. Soprattutto nelle femmine, dotate di un organo supplementare (l’utero) e di un ciclo ormonale a “complicare” la faccenda.

È noto a tutti che la voce sia un carattere sessuale secondario. Questo emerge chiaramente quando arriva la “muta vocale” che è molto evidente nei maschi, ma presente anche nelle femmine: durante la pubertà la laringe raddoppia di volume e si abbassa significativamente. Meno noto è il fatto che la voce possa:

  • avere una funzione analgesica in travaglio,
  • supportare la percezione e la mobilità del perineo,
  • aprire una strada per la guarigione da traumi sessuali,
  • modificarsi in relazione al ciclo ormonale.
Anche la voce è ciclica

La laringe è un organo bersaglio per gli ormoni sessuali e i suoi tessuti rispondono alle variazioni degli ormoni stessi. Perché? a livello evolutivo potrebbe essere giustificato dal fatto che nei primati la voce femminile viene percepita dai maschi ed elaborata come codice per stabilire se la femmina è pronta per l’accoppiamento. Anche nelle femmine della specie umana tonalità vocali alte e modulate segnalano livelli più alti di estrogeni e vengono recepite dai maschi come provenienti da donne più giovani e più fertili.

Gli estrogeni, nella prima parte del ciclo, rendono la mucosa idratata ed elastica e la muscolatura scattante, mentre il progesterone, a seguito dell’ovulazione, rende le mucose più delicate e i muscoli più rilassati e meno reattivi (così come i vasi sanguigni).

I primi studi su voce e ormoni sono apparsi nei primi anni Duemila ed oggi si inizia a parlare di “sindrome premestruale vocale”: alcuni giorni prima della mestruazione, con il crollo degli ormoni che precede il sangue, possono manifestarsi difficoltà nell’esecuzione del registro acuto, diminuzione della potenza vocale, dell’estensione, degli armonici, della capacità di tenere un pianissimo e nel controllare il vibrato, fatica vocale. A questo si aggiungono il dolore e la tensione nel basso addome (che ostacola la respirazione), gli effetti psicologici degli sbalzi d’umore e la stanchezza. Per le cantanti professioniste tutto questo può essere molto difficile e fino agli anni Cinquanta le dive del Belcanto pretendevano in contratto di non avere recite durante le mestruazioni.

Salute vocale, salute mestruale

Quello che è interessante notare è che nello studio più recente (Jean Abitbol 2019), che riscontra sindrome premestruale vocale in quasi il 60% delle cantanti professioniste esaminate, tutte coloro che ne soffrono non producono correttamente progesterone (insufficienza luteale).

Altro dato degno di nota è che le variazioni vocali premestruali aggravano i sintomi di abuso vocale, accrescendo così il rischio di patologie (Chernobelsky, 2002). Ovvero le mestruazioni presentano “il conto” a chi abusa di sé (anche a livello vocale).

Quindi la pillola, unico rimedio offerto, in realtà non è un rimedio, perché, oltre ad impattare fortemente sull’ecosistema del corpo femminile, si limita a sopprimere il ciclo ormonale senza un reale intervento terapeutico né a livello vocale né del ciclo stesso.

Il ciclo ormonale non è un ostacolo, professionalmente parlando: l’equivoco è sempre lì. Questo è quello che ci hanno sempre fatto credere e che il mainstream continua a propinarci. Il ciclo ormonale è un superpotere, se impari a navigarlo, anche per la voce.

Se sei una cantante professionista e soffri di sindrome premestruale vocale, il regalo migliore che puoi fare a te stessa e alla tua carriera è migliorare la salute del tuo ciclo, comprendere cosa ti propone nelle sue varie fasi, entrare in contatto con la sofisticata funzionalità della muscolatura pelvica in relazione alla voce. Ragionamenti simili possono essere fatti per la maternità e la transizione alla menopausa.

Corteggiare i cambiamenti

La mia scommessa come vocal trainer ed educatrice mestruale è che si possa:

  • raggiungere una consapevolezza rispetto ai cambiamenti che investono il corpo e la laringe,
  • entrare in sintonia con il proprio ciclo “corteggiandone” le fluttuazioni,
  • trovare gli adattamenti personali e di repertorio per valorizzare le potenzialità delle varie fasi.

Questo permette alle cantanti di creare una tavolozza espressiva il più possibile duttile ed ampia e di attraversare in serenità i cambiamenti nel grande e piccolo ciclo della vita, tutelando nel contempo la propria longevità vocale e soprattutto la propria salute.

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