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Piccole, grandi labbra

Non solo "là sotto" sei bella come sei, ma la tua presunta difformità potrebbe rivelare potenzialità inaspettate

L'immagine è di Victoria Clarke, anima del progetto collettivo di un “grande muro di vagine” presso UWE di Bristol.

Scostando delicatamente le labbra esterne, come se avessi a che fare con la corolla di un fiore, trovi altri due petali. Sono le labbra interne, molto impropriamente chiamate anche piccole labbra. Dare loro una definizione riferita alla dimensione è del tutto fuorviante. Possono infatti apparire più grandi di quelle esterne, da cui talvolta sporgono orgogliosamente. Purtroppo si sta imponendo un canone estetico che addita questa caratteristica assolutamente fisiologica come deviazione da una fantomatica norma. Mentre la Mattel si dà da fare a creare nuove Barbie politicamente corrette e finalmente variegate nell’aspetto, mentre modelle curvy o con la vitiligine diventano star, il nostro non sentirci mai adeguate prende vie più sotterranee.

Secondo i dati raccolti dall’American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), negli ultimi cinque anni gli interventi di chirurgia estetica alla vulva sono aumentati di oltre il 200 per cento. In Gran Bretagna la maggior parte delle donne che richiede una labioplastica è minorenne.

Come atto di protesta contro questa pratica e come inno alla nostra biodiversità, lo scultore Jamie McCartney ha creato “The Great Wall of Vagina”, effettuando il calco in gesso di quattrocento vulve: sono tutte diverse tra loro, come lo sarebbero i visi delle loro portatrici.

Il modello diffuso dall’industria del porno vuole invece una patatina “ordinata”, con le labbra interne ben chiuse e nascoste da quelle esterne (come un fiore non ancora sbocciato!).

Trovo piuttosto inquietante questa insistenza estetica che ci porta ad intervenire culturalmente sull’aspetto della nostra sacra patonza, con operazioni più o meno invasive, dalla depilazione totale alla chirurgia, virando progressivamente verso un modello sempre più infantile.

Pare che in realtà labbra interne grandi siano associate ad una maggior capacità di dare e ricevere piacere.

Proprio per questo nel Benin tribale le ragazze per circa sei anni attorno alla pubertà ricevevano uno speciale massaggio per favorirne l’allungamento. Che la valorizzazione del piacere sessuale sia direttamente correlata alla manifestazione del potere femminile è dimostrato dal fatto che tra queste fanciulle, cresciute in quella zona del Benin corrispondente all’antico regno del Dahomey, fiorì una straordinaria stirpe di cacciatrici di elefanti. Erano così abili che il re ne fece un corpo scelto di amazzoni, capaci di dare parecchio filo da torcere agli invasori francesi alla fine dell’Ottocento.

Ti invito quindi a portare più rispetto per queste gloriose “ninfe”, come sono anche chiamate. Le ninfe nella mitologia greca e romana sono divine fanciulle delle acque e delle sorgenti. Nella faccia posteriore delle tue labbra interne, infatti, ai lati dell’apertura della vagina verso il basso, ci sono due minuscoli buchi, collegati alle ghiandole “del Bartolini”. La loro funzione è lubrificante: fanno sgorgare fluidi che rendono tutto deliziosamente piacevole. Se sono maltrattate, però (igiene troppo aggressiva, contatto prolungato con tessuti sintetici o materiali irritanti), possono incazzarsi e fare parecchio male.

Le tue ninfe interne, a differenza delle labbra esterne che sono fatte di pelle (come il tuo braccio ad esempio), sono mucose, proprio come la bocca.

Esplorarle è interessante. Per capire che tipo di tocco gradisci e per sperimentare diverse possibilità, puoi provare ad accarezzarti le labbra del viso: gioca con loro, stuzzicandole con qualcosa di succoso, ad esempio una fragola… Poi prova “là sotto” e vedi che succede 🙂

Se hai o hai avuto problemi con la forma delle tue labbra interne, condividilo nei commenti!

Questo testo è tratto dall’e-book “Le mirabolanti imprese di Lady V”: cliccando qui, in regalo per te, puoi trovare un’anteprima del primo capitolo.

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