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la Levatrice

archetipi femminili: il "quarto" del Nutrimento

Particolare dal "Mandala delle 13 lune" illustrato da Sara Filippi Plotegher

L’archetipo della Levatrice è di casa nelle fasi dei nostri cicli che si aprono una volta superato l’apice.

Si tratta di un archetipo che spalanca un’improvvisa attrazione per qualche tipo di sapere “non convenzionale”, che spinge ad esplorare il mondo in un modo nuovo, più profondo e spirituale. Se ti è accaduto, sappi che la tua Levatrice interiore si è risvegliata e sta cercando strade possibili per esprimersi.

La Levatrice è una “sorella di soglia” che accompagna e sostiene la trasformazione. Lo fa perché nella vita ha ricevuto una folgorazione sul potere creativo tipico del femminile e si sente chiamata a metterlo a disposizione di altre.

L’ARCHETIPO DELLA LEVATRICE NEL CERCHIO DELLA VITA

Nel cerchio della vita, uscendo dalla fase della Madre, siamo innanzitutto levatrici di noi stesse perché portiamo alla luce nuove parti del nostro mondo interiore.

La Levatrice in senso archetipico è una donna che mette a servizio degli altri quello che ha imparato dalla sua esperienza sulla trasformazione della nascita (non necessariamente di un bambino, ma anche e soprattutto del proprio potere di creare), diventando un’insegnante o una facilitatrice.
Questo archetipo si risveglia quando i figli o i progetti cominciano a camminare nel mondo da soli e le donne tornano ad avere il tempo per occuparsi un po’ più di sé.

L’ARCHETIPO DELLA LEVATRICE NELLA RUOTA DELL’ANNO

La casa naturale della Levatrice si colloca nella lunazione che segue il solstizio estivo. A seconda degli anni potrebbe trattarsi della luna delle erbe (detta anche luna del fieno o luna del tuono) oppure la luna del grano.
Per i Celti è la luna delle erbe è detta del cervo. Questo è interessante perché questo animale totem rappresenta in questa visione il viaggio verso il regno delle fate e lo spostamento dalla forma, cioè verso una percezione del mondo da un punto di vista “altro”.
Le piante hanno assorbito al massimo la luce e questa luna nei tempi antichi era dedicata alla raccolta delle erbe medicinali, all’essiccamento e alla preparazione di oleoliti, tinture madri, liquori e tisane, per conservare i poteri degli alleati vegetali durante i mesi freddi.
È il momento dell’anno in cui la natura ci offre più energia ed abbiamo bisogno di farne scorta esponendoci al sole e godendo dell’acqua, dell’aria aperta e di tutto il cibo colorato a disposizione.
Sebbene siamo in piena estate, superata la fase zenitale del solstizio estivo, le giornate cominciano ad accorciarsi. La natura, grande maestra, ci fa sentire come ogni “traguardo” culli in sé i semi del cambiamento.

L’ARCHETIPO DELLA LEVATRICE NEL MESE ORMONALE

L’ovulazione porta con sé un picco di energia su diversi piani, che non è sempre facile canalizzare. Se non sappiamo come impiegare creativamente questa energia “in eccesso”, può succedere che l’ovulazione ci lasci confuse, disorientate, con un senso di perdita e di paura dell’ignoto. Potresti sentire che la tua vita in questo momento non ha una direzione o che la direzione che ha non ti appartiene. L’energia ovulatoria dell’estate interiore potrebbe essere difficile anche nel caso tu non sia a tuo agio nell’incarnare il tuo potere sessuale, che sta di casa qui. Se una donna ha subito qualche forma di abuso, in questo punto del ciclo potrebbe vivere un vero e proprio “crollo”.
La tua Levatrice interiore vigila su questa finestra creativa e ti insegna a risvegliare la voce della dolcezza, della gentilezza e dell’amore di te: ha un ruolo fondamentale nell’affrontare gli aspetti più impegnativi del ciclo, man mano che entri nelle sue profondità creative e spirituali.

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Sei nell’energia della Levatrice ogni volta che ti trovi a sostenere qualcuno in un momento di crisi o di passaggio, facendoti guidare in questo processo dal tuo sentire profondo.

La Levatrice scopre in sé e fonda il suo lavoro su un’insieme di saperi non solo poco valorizzati nella nostra cultura, ma anzi spesso attivamente soppressi. Sofie della Vanth chiama queste competenze “danzare sulla soglia”, Alexandra Pope le “arti oscure del femminile”.

Si tratta di fiducia profonda nelle risorse della persona, artefice della propria guarigione e nel pieno potenziale del suo Potere, che sta trovando nuove aperture per emergere. Si tratta della capacità di contenere, di non risolvere, di accogliere il dolore. È un mettersi a servizio, ascoltare profondamente, essere radicate nel corpo, lasciar emergere, entrare in risonanza, corteggiare l’ignoto, aprirsi all’intuizione, avere fiducia…

La Levatrice è la compagna di soglia che conosce la via del fare spazio per lasciarsi attraversare dall’intensità, che respira lì dentro con te, che riconosce l’apertura e la celebra, così che possa vederla anche tu.

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