La luna di giugno è abitata dall’archetipo della Madre, che “risuona” con l’apice energetico del ciclo annuale toccato con il solstizio d’estate.
Non è un archetipo facile, anzi attira un sacco di antipatie.
C’è chi non ha alcuna intenzione di assomigliare alla madonna. Chi non avuto una madre, o non può avere figli, o è venuta al mondo da una madre terribile. Chi semplicemente si rifiuta di farsi definire dalla sua funzione riproduttiva. Chi aborre l’idea della deformazione fisica della gravidanza o è terrorizzata dal parto. Chi dopo anni di sacrifici si trova incastrata in una scelta impossibile tra famiglia e carriera. Chi, sentendo il diritto di averle entrambe, lotta quotidianamente con una fatica devastante.
La Madre ci confonde, ci provoca paura, rabbia, vergogna…
Eppure questo archetipo appartiene a tutte noi, figli biologici o no. Ed è il motore della nostra innata creatività. Vale quindi la pena sentire cosa ha da dirci, cercandola nei cicli grandi e piccoli che attraversiamo.
LA LUNA DI GIUGNO E LA MADRE NEL CERCHIO DELLA VITA
Nel grande cerchio della vita, il “quarto” governato dalla Madre è quello del Nutrimento.
Si tratta di una fase adulta: se il precedente “quarto” giovanile dell’Innocenza è stato vissuto nel giusto equilibrio tra libertà e protezione, in un contenimento sicuro che ha accompagnato il fiorire dei propri talenti e dell’amore di sé, la donna entra in una fase di espansione che la porta ad aprirsi a progetti che superano la propria persona. Può essere che questi progetti implichino il portare nel mondo nuovi esseri umani. Ma non è detto che l’iniziazione trasformativa del parto possa avvenire solo mettendo al mondo un figlio.
Può accadere attraverso un impegno davvero appassionato in un lavoro creativo, soprattutto se l’unico modo per compierlo passa per territori inesplorati.
Dare alla luce quello che non esiste è un’esperienza magica, che sblocca una serie di competenze preziosissime a tutti i livelli:
- saper sostare sulla porta al confine tra i mondi, traghettando verso il visibile quello che ancora non esiste,
- imparare che il più delle volte non si può fare nulla per forzare il compimento,
- prendersi cura, con totale fede e incredibile pazienza, di tutto ciò che germoglia (in sé, nelle persone amate o nei propri progetti),
- permettere che la persona o il progetto cui abbiamo donato interamente noi stesse cammini verso strade impreviste e imprevedibili, a volte lontanissime dal progetto iniziale. E continuare a crederci.
C’è un modo tutto femminile di essere creative ed è in queste qualità che si esprime l’archetipo della Madre.
LA LUNA DEL MIELE: LA CASA NATURALE DELLA MADRE NELLA RUOTA DELL’ANNO
La spinta vitale nel mondo naturale è al culmine: i fiori sono carichi di nettare e le api ronzano indaffarate. Il tempo è propizio per il parto dei cuccioli di molte specie. Nei tempi antichi la luna piena del solstizio (Litha nel calendario celtico) con il suo magico equilibrio tra gli astri della notte e del giorno era considerata perfetta per celebrare le unioni matrimoniali (la radice di matrimonio è “mater”, madre appunto). La bevanda sacra di queste cerimonie era l’idromele, “la bevanda degli dei” ricavata dalla fermentazione del miele, metafora di una trasformazione resa possibile dalla cooperazione di animali e vegetali, di cielo e terra. Si tratta del più antico alcolico del mondo dato che non era necessaria la coltivazione per poterlo produrre.
Come recita una famosa canzone, nel tempo dell’estate è facile vivere. In natura l’abbondanza è a portata di mano, senza fatica.
Dal punto di vista energetico questa luna ti spinge ad uscire allo scoperto: anche per i tuoi personali germogli è ora di dare frutto. Sei allo zenit, ma questo significa anche che si tratta di un punto di svolta: non avrai più tutta questa energia a disposizione, perché dopo il Solstizio la luce comincerà a diminuire.
Lo stato di grazia, la naturale spinta a mettere a disposizione le tue energie e le tue idee non sono “date” per sempre. Ci sarà un tempo che ti porterà a ritirarti e non ti sarà facile se non ti sarai concessa di manifestare te stessa e di celebrarti per averlo fatto.
L’ARCHETIPO DELLA MADRE NEL MESE ORMONALE
Nel più breve ciclo mensile la Madre si situa al culmine della tua finestra fertile, ovvero della tua estate interiore. Il favoloso cocktail ormonale ovulatorio ti rende più attrattiva (magari non te ne accorgi, ma a livello sottile se ne accorge chi ti circonda) a livello visivo, olfattivo e vocale. Sei lucida, focalizzata e anche pronta a prenderti quello che desideri.
Hai un surplus di energie (che la natura ti mette a disposizione dato che, non si sa mai, potresti dover costruire dentro di te un nuovo essere umano da zero), che puoi canalizzare nella realizzazione di qualsiasi cosa.
Il tuo potere creativo è al top e sei nel momento più adatto per “sopportare” di essere vista in piena luce per quello che sei.
Il tempo della Madre apre alla visibilità, alle soddisfazioni, al riconoscimento dei propri meriti, alla gratificazione di agire la propria Chiamata, all’abbondanza e alla capacità di goderne. Ma non solo per questo celebrare la Madre è rivoluzionario.
I bisogni della diade madre-bambinə sono stati al centro della costruzione sociale ed economica in ogni civiltà pacifica vissuta e vivente sulla Terra. L’economia del dono è la più naturale nei popoli che onorano la Madre come nutrice cosmica.
Per non macchiarci di terricidio abbiamo bisogno di celebrare la Madre.
La Madre buona che ciascuna ha bisogno di essere per se stessa e per chi o ciò di cui si prende cura; la Madre che sostiene verso una meta imprevedibile; la Madre che accoglie e che scaccia danzando tra luce ed ombra, a seconda di ciò che è utile; la Madre che sa agire e che sa attendere; la Madre che sa fare spazio.
Figli biologici o no, ciascuna ha bisogno di incontrare la propria Madre interiore per fare meglio di chi abbiamo attraversato per essere qui.